ESTENSIONE DEL SUPERBONUS: AL VAGLIO UNA PROPOSTA PER AMPLIARE LE DETRAZIONI A 10 ANNI
- Gabriele Deodati
- 1 mag 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Il Superbonus 110% subisce nuove modifiche. L’intento è di distribuire l’onere sul bilancio pubblico su un arco temporale più esteso e, contemporaneamente, di ampliare il numero di contribuenti che possono beneficiare delle detrazioni.
Verso una estensione temporale
Il dibattito sulle modalità di fruizione del Superbonus sembra non conoscere soste. In questi giorni sono state presentate diverse proposte, da partiti di maggioranza ed opposizione, volte a estendere il periodo di detrazione fino a 10 o addirittura 15 anni, rispetto agli attuali 4 anni.
Le proposte depositata emergono in concomitanza con la discussione del decreto-legge Superbonus presso la commissione Finanze del Senato. Gli emendamenti, sostenuti da più parti politiche, suggeriscono una maggiore flessibilità nella gestione delle agevolazioni fiscali relative ai lavori eseguiti nel 2023.
Il ministro dell’Economia, Giorgetti, ha espresso un parere favorevole riguardo alla flessibilità proposta, pur rimettendosi alla decisione finale del parlamento. La sua apertura verso queste modifiche segnala una possibile inclinazione del Governo a sostegno di una maggiore adattabilità delle politiche di incentivo, al fine di stimolare ulteriormente la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico degli edifici.
Parallelamente, si registra un’altra modifica significativa che prevede l’estensione del meccanismo di ripartizione decennale già applicabile per le spese del 2022. Questa estensione è stata pensata anche per le comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate fino al 4 aprile 2024, offrendo così un ulteriore orizzonte temporale ai beneficiari.
I principali emendamenti presentati
Riportiamo in questa tabella i dettagli delle proposte attualmente in fase di approvazione
Superbonus sotto osservazione
Mentre si discute su eventuali modifiche da apportare, il Superbonus è sotto osservazione da parte di Fitch (un’agenzia internazionale di valutazione del credito e rating), che evidenzia come “le richieste ampiamente superiori al previsto di incentivi fiscali nel 2023 pongano il rapporto debito-PIL dell’Italia su una traiettoria al rialzo“.
Il Governo ha ridotto l’entità degli incentivi e la loro cedibilità, anticipando “una riduzione rilevante dell’uso del Superbonus“, malgrado un aumento dell’utilizzo nell’ultimo trimestre dello scorso anno come reazione al venir meno delle condizioni più favorevoli. Il Superbonus ha influito sui dati di bilancio dell’Italia, soprattutto per il trattamento contabile dei crediti d’imposta, spiega Fitch, che attualmente assegna all’Italia un rating “BBB”, con prospettive stabili. La prossima valutazione è prevista per il 3 maggio.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), attraverso il vicedirettore del dipartimento europeo Helge Berger, ha espresso critiche verso il Superbonus durante una conferenza stampa, considerandolo un incentivo fiscale inefficiente che non sostiene la produttività. Berger ha suggerito di rivedere gli incentivi fiscali, molti dei quali inefficienti, per assicurare un percorso sostenibile del debito pubblico in Italia.
Fonte immobiliare.it






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