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CHI PAGA I DEBITI E LE SPESE CONDOMINIALI SE IL PROPRIETARIO MUORE E NON CI SONO EREDI?

  • Immagine del redattore: Gabriele Deodati
    Gabriele Deodati
  • 16 ott 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Ogni proprietario di immobile in condominio è tenuto a versare quanto dovuto per la manutenzione delle parti comuni. In caso contrario, matura un debito nei confronti del condominio che dovrà poi saldare, pena un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo.

Nel momento in cui il proprietario muore, a chi vanno trasferite le spese condominiali? Viene naturale rispondere che provvederanno i diretti eredi, ma cosa succede se non ci sono eredi?

Chi paga le rate arretrate del condominio se il proprietario muore?

La legge prevede che, nel caso in cui il proprietario di una casa sia deceduto, le rate del condominio pesino sugli eredi. Gli eredi hanno tempo 60 giorni per comunicare all’amministratore l’avvenuto subentro al proprietario defunto.

Se il proprietario di una casa muore lasciando degli oneri da pagare, saranno anche in questo caso gli eredi a dover far fronte al debito e saldare il dovuto.

Come si dividono i debiti del condomino defunto tra gli eredi?

Gli eredi salderanno il debito in base alla percentuale di eredità. Ovvero, l’erede che ha ricevuto la “fetta” maggiore dell’eredità sarà anche tenuto a versare una maggiore quota del debito. L’articolo 752 c.c., sulla “Ripartizione dei debiti ereditari tra gli eredi”, stabilisce che:

“I coeredi contribuiscono tra loro al pagamento dei debiti e pesi ereditari in proporzione delle loro quote ereditarie, salvo che il testatore abbia altrimenti disposto”.

Se, però, il debito è sorto solo dopo la morte del precedente proprietario, ogni coerede sarà obbligato in solido a saldare, dal momento che nel frattempo è diventato comproprietario dell’immobile.

Cosa succede se non ci sono eredi?

Cosa succede, però, nel caso particolare in cui un immobile dopo la morte del proprietario non vada ad alcun erede, oppure nel caso in cui gli eredi rifiutino un’eredità? Nessun familiare, neppure i più stretti, sono infatti obbligati per legge ad accettare un’eredità. In particolare, l’accettazione potrebbe non essere vantaggiosa per i potenziali eredi qualora la proprietà lasciatagli in eredità sia piena di debiti da saldare.

In questi casi, l’amministratore del condominio potrà nominare un curatore dell’eredità giacente per evitare che i debiti restino ancora pendenti.

Chi è il curatore dell’eredità giacente

Il curatore dell’eredità in giacenza è colui che viene incaricato della gestione di un’eredità in mancanza di eredi.

Come si nomina il curatore dell’eredità in giacenza?

Nel caso in cui vi sia un’eredità immobiliare giacente, senza eredi, l’amministratore del condominio potrà rivolgersi al Tribunale competente in pratiche di successioni e presentare un ricorso per l’ammanco delle casse condominiali chiedendo dunque di nominare il curatore dell’eredità giacente.

Sarà dunque il Tribunale a nominare un curatore che dovrà occuparsi di amministrare il patrimonio ereditario del defunto, esercitando operazioni sia di tipo conservativo sia di tipo dispositivo, ad esempio pagare i debiti.

Fonte immobiliare.it


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